Il colpo di calore è dovuto ad un aumento della temperatura corporea a causa del clima caldo e saturo di umidità.
Il D.Lgs. 81/2008 indica, tra gli obblighi del datore di lavoro, quello di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”, tra i quali va inteso anche il rischio da danni da calore.
- Colpo di sole: arrossamento della pelle, vesciche, febbre, mal di testa.
- Crampi da calore: dolori agli arti inferiori e all’addome, sudorazione.
- Esaurimento da calore: elevata sudorazione, astenia, pallore, polso debole.
- Colpo di calore: temperatura corporea oltre i 40°, battiti accelerati, iperventilazione, collasso.
Per valutare al meglio il rischio da calore è necessario tenere conto non solo della temperatura ma anche del grado di umidità, della ventilazione e dell’irraggiamento. Devono essere considerate a rischio le giornate in cui la temperatura all’ombra è superiore ai 30° con un tasso di umidità superiore al 70%.
- Svolgere i lavori più pesanti durante gli orari più freschi della giornata
- Ricorrere alla turnazione
- Cercare di lavorare il più possibile nelle zone meno esposte ai raggi del sole
- Lavorare sempre almeno in due persone in modo da garantire un reciproco controllo
- Prevedere pause adeguate ed in luoghi ombreggiati.
- Adottare abiti leggeri, traspiranti e di colore chiaro, in tessuti freschi (cotone o lino);
- Ricorrere alla turnazione
- Munirsi di un copricapo e non lavorare a pelle nuda, in quanto il contatto diretto con i raggi solari potrebbe provocare ustioni o aumento della temperatura corporea.
Il team di FORM.AZIONE81 è composto da tecnici che possono valutare e misurare il rischio da colpo di calore, redigere istruzioni operative per il personale e formare in campo tutti i lavoratori esposti in modo tale da ridurre al minimo il rischio.
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